Le Razze di Cani da Caccia
Il rapporto ancestrale tra gli esseri umani ed i cani è nato sul terreno di caccia e la reciproca utilità ha spinto gli antichi cani selvatici e gli uomini primitivi a cooperare nella cattura delle prede. Uno scambio protrattosi nel corso dei millenni, con la caccia che si è trasformata da momento di recupero del cibo indispensabile per la sopravivenza ad un hobby élitario e con il compagno di a due zampe che è divenuto un fedele membro della famiglia del cacciatore.
Antiche incisioni rupestri ci tramandano quanto fosse importante il ruolo del cane nel rincorrere le prede e portare la selvaggina agli uomini, i quali donavano una ricompensa all'animale avviando in questa maniera un lungo cammino verso l'addestramento e la specializzazione delle razze canine.
Nel corso dei secoli sono, infatti, state create attraverso incroci e selezioni razze particolarmente dotate come cani da seguito, da ferma, da riporto e da tana, sviluppando le inclinazioni naturali dei vari esemplari e migliorando il loro rendimento nelle diverse attività che si rivelano indispensabili per i cacciatori.
La collaborazione tra l'uomo ed il cane è proseguita in maniera proficua nell'Impero Romano, con i popoli barbari e durante l'intero Medioevo, sviluppandosi verso due tendenze: la mera ricerca di cibo e lo sport. Nelle corti europee la caccia diviene, infatti, un rito che appassiona i nobili, impegnati ad inseguire a cavallo mute di cani, al suono festante dei corni.
La caccia nata nell'antica Gallia è praticata ancora oggi, in particolare in Gran Bretagna, e nel corso dei secoli moltissimi sovrani europei hanno cavalcato dietro a beagle, harrier e foxhound alla ricerca di cervi e volpi, oppure sono scesi da cavallo per catturare selvatici cinghiali e lepri fatte uscire dalla tana da abili segugi.